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lunedì 28 gennaio 2008

La musica è finita





"Il V-day dell’otto settembre duemilasette fu organizzato per cambiare la legge elettorale. Tre punti:condannati fuori, due mandati e la preferenza diretta che nessuno cita: è diventata come il terzo segreto di Fatima.
Per la prima volta nella storia della Repubblica sono state raccolte 350.000 firme in un giorno. Il V-day fu seppellito dall’ignoranza politica e dagli insulti. Il centro sinistra lo criminalizzò. Il centro destra lo sbeffeggiò.
La settimana prima del V-day organizzai una conferenza stampa a Firenze. Invitai 500 giornalisti, solo 7 diedero la loro adesione. La annullai. Telefonai all’Espresso per proporgli un servizio sul V-day. Mi risposero che avevano “altre priorità”. Le uniche testate interessate furono straniere: americane, inglesi, francesi, tedesche, australiane, argentine… A cui rilasciai decine di interviste, quasi mai riprese in Italia.
Topo Gigio e il centro sinistra implorano adesso una nuova legge elettorale prima del voto. Questi spudorati in due anni di Governo hanno partorito, d’accordo con lo psiconano, la legge sull’indulto per evitare che gli amministratori di nomina politica e i bancarottieri finissero dietro le sbarre. Cuffaro e la signora Dini, tra gli altri, ringraziano.
Il centro destra, nel 2006, ha cambiato una legge frutto di un referendum, contro il volere dei cittadini, espropriando gli elettori del diritto di scelta del candidato. Questo, per me, costituzionale o meno, legale o meno, si chiama COLPO DI STATO. La modifica alla legge elettorale è stata illegittima. Votare in queste condizioni porterà a liste chiuse di condannati, di leccaculo e di parenti.
La priorità del governo Prodi doveva essere la legge elettorale, andava cambiata nei primi 100 giorni insieme alla legge sul conflitto di interessi, e poi si doveva tornare subito al voto popolare. Non macerarsi in Senato con il ceppaloide. Fassino in un comizio, prima delle elezioni, disse che la priorità era il lavoro, il lavoro, il lavoro… e non il conflitto di interessi. Si è visto quale lavoro hanno creato. Sottopagato e mortale.
Oggi questa banda di deficienti, e non è un insulto, consegna il Paese al baratro berlusconiano. Per noi sarà dura, per loro è finita."

Liberamente tratto dal Blog di Beppe Grillo.

Un'ultima, anzi no, penultima cosa: nel post di ieri ho parlato della memoria, di quanto sia importante tenerla sempre ben allenata. Ecco allora, direi di iniziare subito:




E adesso davvero l'ultimissima cosa: se vi va, date un'occhiata al post del 25 gennaio su Vita Smeralda.

domenica 27 gennaio 2008

I giorni della memoria.

"Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo é un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa é una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo é stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi."



Primo Levi, Se Questo E' Un Uomo.



No, non ho sbagliato il titolo del post. Il plurale va benissimo. Perchè tutti i giorni dovrebbe essere i giorni della memoria di tutte le guerre e di tutte le oscenità.

mercoledì 23 gennaio 2008

Promemoria sulla felicità

Tempo fa vi dissi che su una delle pareti di camera mia sono appiccicate tante foto. Bene, su quella stessa parete, ma poco più su, oltre una mensola zeppa di libri e dizionari, ho attaccato qualcos'altro: un foglio, un po' consumato, dove sta scritta una specie di poesia. Me lo donò mio babbo un Natale di tanti anni fa. Poi un giorno, uno di quei giorni in cui ti svegli al mattino e senti - o più che altro speri - che una nuova fase della tua vita sta per iniziare, l'ho tirato fuori dal cassetto del comodino e l'ho appeso lì, in modo tale da averlo sempre davanti al muso. Un promemoria, e in questo non ci sarebbe niente di strano. Ma è un promemoria sulla felicità, e quindi la questione cambia: sono una che ha bisogno di ricordarsi di essere felice, ogni tanto. E se felice è una parola grossa, almeno di sorridere, di "essere delicata con me stessa", come recita la poesia. Di volermi bene. Almeno un po'.

"VA' SERENAMENTE IN MEZZO AL RUMORE E ALLA FRETTA E RICORDA QUANTA PACE CI PUO' ESSERE NEL SILENZIO.
Finchè è possibile senza doverti arrendere, conserva i buoni rapporti con tutti.
Di' la tua verità con calma e chiarezza, e ascolta gli altri, anche il noioso e l'ignorante, anch'essi hanno una loro storia da raccontare.
Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitosa e aspra, perchè sempre ci saranno persone superiori e inferiori a te.
Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessata alla tua professione, benchè umile; è un vero tesoro nelle vicende mutevoli del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, poichè il mondo è pieno di inganno.
Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c'è di buono; molte persone lottano per alti ideali, e dappertutto la vita è piena di eroismo.
Sii te stessa.
Specialmente non fingere di amare.
E non essere cinica riguardo all'amore, poichè a dispetto di ogni aridità e disillusione esso è perenne come l'erba.
Accetta di buon grado l'insegnamento degli anni, abbandonando riconoscente le cose della giovinezza.
Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di ogni salutare disciplina, sii delicata con te stessa.
Tu sei una figlia dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai un preciso diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe.
Perciò sta in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e, qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni nella rumorosa confusione della vita, conserva la pace con la tua anima.
Nonostante tutta la sua falsità, il duro lavoro e i sogni infranti, questo è ancora un mondo meraviglioso.
Sii prudente.
FA' DI TUTTO PER ESSERE FELICE."


Per riportare la poesia sul blog ho staccato il foglio. Ora è qui, sulla scrivania, di fianco al computer. Ma non credo che lo rimetterò nello stesso punto di prima. Forse era troppo in alto, troppo fuori dalla mia vista. Troppo fuori dalla mia vita, che di questi consigli fatica a seguirne anche solo 2 o 3.

domenica 20 gennaio 2008

Domenica al mare, a mostrare le chiappe chiare

Il mare d'inverno ha un che di estremamente desolante e deprimente. Ma credo che questi due attributi, legati appunto alla stagione fredda, siano adatti in particolar modo al "nostro" mare, quello della riviera romagnola. Insomma, alla nostra brodaglia. Che brodaglia è e brodaglia rimane in ogni stagione dell'anno. E se d'inverno le sue acque si avvicinano un pochino di più all'azzurro tipico dell'H20 di qualsiasi altro specchio lacustre o marittimo o fluviale esistente sulla faccia del pianeta, ci pensa comunque il nebbione umido della "bassa" romagnola a far perdere loro quei pochi punti guadagnati. Che poi sono convintissima che le nostre spiagge sarebbero delle gran belle spiagge se non ci fossero mille "se" ad impedirlo. Vedi quel piccolo dettaglio dell'inquinamento. Vedi quell'altro piccolo ed insignificante particolare del business che ci hanno costruito sopra. Vedi la consistenza della sabbia, che non ti si toglie di dosso neanche se raspi come un dannato. Ma su quest'ultimo neo potrei, al limite, anche sorvolare.
Oggi, mentre passeggiavamo sul bagnasciuga (facciamo finta che vada bene scritto così), ho pensato che non potrei mai vivere, che so, a Punta Marina. Men che meno a Casal Borsetti o a Marina Romea. Ma neanche a Rimini, perchè non è la grande città che voglio. Andrebbe già meglio un paesello come Peschici, giù nel Gargano, o uno di quelli della Croazia. E chissenefrega se non ci sono le disco. E chissenefrega se non c'è la Duna Degli Orsi per fare l'aperitivo. Ci sono, al loro posto, le mucche che pascolano e i pesci vivi nel mare. Ci sono, in Puglia, le orecchiette al pomodoro e basilico e, in Croazia, vassoi di pesce squisito a pochissimi euri - lo scontrino, in "kune" ti fa pigliare un colpo, ma poi fai il cambio e tiri un gran sospiro di sollievo-. Paesini tutti concentrati attorno al porto e con una splendida macchia mediterranea alle spalle. A Marina di Ravenna, invece, son rimasti 3 metri di pineta e in quei 3 metri non c'è un centimetro libero da cartacce, mozziconi di sigaretta e chi più ne ha più ne metta (pure la rima baciata, tiè!). Nella nostra riviera cammini in riva al mare, mano nella mano col tuo lui, e il sottofondo al vostro idillio amoroso non è dato dalle onde che si infrangono, ma dallo scricchiolio dei granchi stecchiti e portati a riva dalla corrente. In acqua, le uniche forme di vita che prolificano alla grande sono le alghe e che goduria quando ti solleticano i piedi. Piedi che tra l'altro non riesci a vedere, tanto è limpida la superficie del mare. Immergi una mano fino al polso e sembra che il tuo braccio finisca lì, al segno lasciato dal cinturino dell'orologio. I bambini giocano beati con la sabbia, cosa che effettivamente non potrebbero fare in Croazia dove per lo più le spiagge sono sassose. I bambini possono fare il bagnetto coi loro bracciolini e il loro salvagente a paperella senza rischio di annegare, perchè, bisogna riconoscerlo, la riviera romagnola offre lunghi tratti con acqua alle caviglie. Ma proprio mentre quegli stessi bambini sguazzano felici, ecco che un barattolo di detersivo si va ad incastrare nel loro costumino. Oppure, un assorbente finisce dritto dritto sulla torre più alta del castello di sabbia appena ultimato. Ecco cosa mancava: il ponte levatoio!

Cazzate a parte, ho passato una gran bella domenica al mare a mostrare le chiappe chiare. La ciliegina sulla torta è stata la piadina mangiata a mezzogiorno. Perchè la piadina, non c'è pezza che tenga, nessuno la fa meglio di noi. Vi dirò di più: oggi mi sono persino ricordata della grande differenza che esiste tra la piada che vendono alle baracchine di Imola -a mio parere, ahimè, tarocca - e quella del cuore della Romagna (Ravenna, Rimini e via andare). La piadina buona è quella sottile, non quella grossa. Quella che quando ero piccola e i miei, per farmi fare un po' di mare senza macinare troppi km, mi portavano a Pinarella, pappavo con uno strato di Nutella spalmato sopra. Piadina calda e Nutella alle 4 del pomeriggio in piena estate. Bambina folle ero e bambina folle resto.

Questo post non ha un capo nè una coda. Non è un inno alle mie origini, del tipo "Romagnaaaaa mia, Romagnaaaaa in fioreeeeeee..", perchè non ho fatto altro che infamare la riviera. Ma non è nemmeno un rigurgito nei confronti di questa nostra strisciolina di mare, alla quale, alla fin fine, sono comunque affezionata e della quale conservo tanti bei ricordi d'infanzia. All'hotel Donatella di Pinarella di Cervia, infatti, Spippy ha fatto le sue prime conquiste vacanzaiole, ha iniziato a seguire i mondiali di calcio e il SuperCodino e ha realizzato le sue prime stupende costruzioni di sabbia. Ma il ricordo a cui sono più legata è sicuramente uno solo: la fuga dalle acque appestate dalla mucillaggine.

venerdì 18 gennaio 2008

Deja vu

"Edoardo?".
Avevo nominato l'innominabile. Edoardo era il ragazzo con cui stava prima di sposare Carlo. Ho sempre pensato si fosse sposata perchè era totalmente sconvolta dalla storia con Edoardo. Quell'uomo l'aveva annientata. Nemmeno la mia amicizia l'aveva potuta aiutare. Edoardo, soprannominato da noi Egoardo per via del suo pensiero rivolto sempre verso se stesso, era una di quelle persone che probabilmente tutti, prima o poi, incontriamo almeno una volta nella vita. Quelle persone che per un motivo inspiegabile e misterioso ti agganciano e non riesci a lasciare finchè non ti distruggono e ti fanno in mille pezzi. Anche a persone intelligenti come Silvia può capitare. Anzi, il fatto che lei cercasse di dare un senso al modo in cui lui si comportava l'aveva completamente mandata fuori di testa. Come un rebus di cui non trovi la soluzione. Non ho capito perchè ha detto così! Perchè ha fatto questo? Cosa voleva dire? Dove ho sbagliato?
Quelle persone alle quali diamo un'importanza enorme: pendiamo dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti i complimenti che ci hanno fatto fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di annientarti o innalzarti con una sola parola. Si entra in competizione con noi stessi per avere un loro parere positivo. Ci si "ingarella", come si diceva da piccoli. Sono relazioni che non riesci a gestire; razionalmente capisci che ti fanno male, ma non puoi liberartene perchè nascono in te le stesse dinamiche mentali di un tossicodipendente. Tutto diventa ingestibile. Perfino una cosa semplice come mandare dei messaggi al telefono diventa oggetto di dubbi universali: L'ultimo messaggio inviato è il mio, che faccio: ne mando un altro perchè non mi ha risposto, aspetto, chiamo con l'anonimo? Faccio quella offesa, o è meglio la versione spiritosa e simpatica? Inizio a offenderlo, dicendo che almeno per educazione dovrebbe rispondermi?
Da amico avevo riconosciuto quella situazione tra Egoardo e Silvia e sapevo che se avessi insistito troppo dicendole di lasciarlo avrei perso io. In quei casi è meglio fare solamente piccoli passi, perchè la persona alla quale si vuole bene non è più lei. In quella situazione è come se fosse ipnotizzata. (..) Il problema fondamentale tra loro era che entrambi amavano la stessa persona. Lui.

Liberamente tratto da "Il giorno in più" di Fabio Volo.

martedì 15 gennaio 2008

Questione di....culo!

No, su, dai, non fate così..smettetela di piangere e di strapparvi i capelli dalla disperazione..adesso Spippy è tornata!! Dopo una lunghissima attesa di ben 3 giorni (eterni, immagino), sono di nuovo qua. Non chiedetemi in quale stato sia, l'importante è esserci. L'importante, a dirla tutta, è porre fine alla vostra crisi di astinenza da Spippolandia. Sono una droga, lo so lo so lo so.
Bando alle ciance, ora vi racconto di queste 24 x 3 ore passate lontane dalla rete o, meglio, passate lontane dal mondo. Eeeeh sì, perchè nonostante uno dei miei buoni propositi per il 2008 fosse stato quello di non ridurmi all'ultimo millesimodisecondo a studiare per un esame, sabato domenica e ieri li ho trascorsi all'Inferno, insieme a Dante. Usate la fantasia e immaginatevi la scena: io, Durante e Virgilio tutti allegri e zompettanti di girone in girone, giù, sempre più giù, verso il centro della terra. Un'intesa quasi perfetta ci ha uniti in questo viaggio allucinante (che altro tipo di viaggio può fare un'allucinata come me?)..non fosse stato per il fatto che io parlo il romagnolo dell'italiano contemporaneo, Dante il fiorentino illustre del Duecento e Virgilio un latino mooooolto antico che nulla ha a che vedere cor romano de Roma de oggi, saremmo stati davvero culo e camicia (io facevo il culetto sodo, loro 2 insieme la camicia, tanto che sono gai non è più un segreto). Mi collego un secondo al discorso-culo, per dirvi che sabato, domenica e lunedì ho trovato anche il tempo per farmi una corsa (alienata sì, ma non del tutto) e con l'ipod shuffle - regalo di mio fratello - sono andata alla grande. Per ora ci ho infilato quelle classiche canzoni che ti gasano, che magari non metteresti mai su in macchina o quando ti butti sul letto per poltrire, ma che quando accompagnano i tuoi passi sull'asfalto ritmano il fiato che è un piacere. Il culo c'entra perchè correndo si rassoda, chiaro no? Adesso mi scollego dal discorso-culo. Stamattina sveglia alle 6 e treno alle 6.56 per Bologna, perchè il tema di letteratura era fissato per le 8, un orario comodissimo soprattutto per i pendolari. Alle 7.40 io e Milena siamo davanti al portone della facoltà. Portone nero, altissimo, reso ancora più scuro dal buio dei portici di via Zamboni.. e noi studenti tutti là fuori accalcati proprio come le anime dei dannati che stanno per varcare la soglia dell'Inferno. In effetti sul portone mancava giusto giusto la scritta "Lasciate ogni speranza, o voi ch'intrate". Ore 8, rumore di catenaccio che si muove e la porta si apre. Ci lasciamo trascinare dalla fiumana su per gli scaloni del dipartimento. Ore 8.20 inizia il count-down e mi prende male quando il prof ci informa che abbiamo tempo fino alle 13.20.. 5 ore, ecccchecavolo, manco fosse la maturità. Ore 8.30, nel silenzio più totale (sapete quello che aleggia subito dopo la consegna dei titoli dei temi? ecco quello) il mio stomaco emette un gorgoglio spaventoso: ho una fame pazzesca. E dire che avevo fatto una bella colazione, alle 6. Spippy resiste, mastica furiosa il cevingum non rendendosi conto che così peggiora la situazione, trattiene una pipì insistente e picchiettante a discapito della sua povera vescica. Scrivo scrivo scrivo, me ne frego se sto seguendo più i miei viaggi mentali che ciò che Dante ha scritto realmente.. il tempo passa, tra i tentativi di copiare dai miliardi di bigliettini che mi ero preparata e i minuti interminabili con lo sguardo perso nel vuoto. Ore 12.50 Spippy consegna e corre al bagno. Adesso mi collego, invece, al discorso-corsa per dire che, oggi no, non sono andata a correre, ma nel tardo pomeriggio ho dato avvio alla mia stagione palestrica (passatemi questo poetismo). Un'ora di Total Body, sissssignore, Tutto Il Corpo: gambe, glutei, braccia, addominali. Ma credo che dia più l'idea metterla così: dopo 15 minuti io e le altre grondavamo di sudore, dopo 30 erano partite le gambe, dopo 37 il primo braccio, dopo 48 il secondo braccio e al 60' le chiappe non le sentivamo più. Gira che ti rigira sono tornata a parlare di culi....


P.S.: Scusate anche per l'assenza dai vostri blog: domani mi aspettano 8 ore di "lavoro" in biblio, quindi avrò tempo per passare a lasciare un segno!

venerdì 11 gennaio 2008

Disordinata-mente

In questo preciso momento sulla mia scrivania è possibile osservare:

  • 2 bottigliette d'acqua da 1/2 litro, di cui una semi-vuota e l'altra vuota del tutto
  • il carica batterie del cellulare
  • la chiavetta USB da 1 giga che Manu mi ha regalato
  • la custodia in plastica dentro la quale stava la chiavetta - non chiedetemi perchè non l'abbia ancora cestinata
  • i miei occhiali - se sono ancora interi in mezzo a sto casino è un miracolo
  • il manuale d'istruzioni di Norton Anti-Virus con la custodia del cd di installazione - cd che ho installato ieri, ma la custodia è un ricordo prezioso..cercate di capire
  • il modem dell'adsl
  • il mio inseparabile burrocacao - visto che sono in vena di pubblicità occulta, vi dico pure che è della Labello, più precisamente quello rosa perlato
  • il telecomando della tele
  • le chiavi di casa con relativo porta-chiavi che occupa più spazio lui del mazzo, trattandosi di un peluche
  • il pc - almeno è portatile, se no avrei dovuto appenderlo alla parete, per farlo stare da qualche parte
  • la stampante - inutilizzata da secoli. Vi basti sapere che non ricordo nemmeno più se è rotta o se manca semplicemente l'inchiostro. A complicare il tutto, sopra la stampante albergano: un block notes per scarabocchi vari, un'agenda enorme che potrebbe fare anche da portafoglio, un commento all'Inferno di Dante, l'ultimo libro di Fabio Volo che sto leggendo in questi giorni. Tutte impilate una sopra l'altra, queste cose; che alla torre di Pisa fanno un baffo, loro.
  • l'astuccio, che di per sè è anche piccolino, ma tutte le biro e gli evidenziatori sono sparsi altrove
  • biro ed evidenziatori appena appena citati
  • un pacchetto di fazzoletti
  • la mia agenda - questa ha le classiche dimensioni di un'agenda, non come il mattone portante della torre di Pisa 2 che vi dicevo
  • il cellulare
  • 3 libri, dei quali 2 sono ulteriori commenti all'Inferno dantesco e il terzo è il manuale di letteratura italiana del liceo
  • una riga, che ho appena usato per misurare larghezza e lunghezza della mia scrivania

160 cm per 60 cm scarsi. Non so a voi, ma a me viene in mente una sola parola: CAOS. E mi viene anche da chiedermi se tutto questo disordine dal quale mi ritrovo circondata non rifletta per caso un qualche disordine interiore. Che so, spirituale. Che so, morale. Quello mentale non lo prendo neanche in considerazione, è scontato.

Il fatto è che quando ero piccola, a detta dei miei, ero maniacale nel senso opposto. Mi aggiravo per casa e il primo cassetto che trovavo leggermente aperto diligentemente lo chiudevo. I miei quaderni delle elementari erano ordinatissimi, come il cesto delle bambole e il ripiano del comodino. Anche adesso, di tanto in tanto, mi prende la botta e inizio a sistemare camera mia buttando via un sacco di cose inutilizzate e spruzzando detergenti per superfici a destra e a manca. Ma il giorno dopo (se va grassa) o la sera stessa (molto più probabile) sono punto a capo.

Mi siedo alla scrivania, nella quale dopo la riassettata sono rimasti magari solo il computer e il Labello. Apro un cassetto. Prendo fuori l'agenda e l'astuccio. Fin qui ancora tutto bene. Ma nel giro di 3 minuti le biro sembrano moltiplicarsi, gli evidenziatori saltellano allegramente sulle pagine dell'agenda, il cellulare si scarica e allora devo attaccarlo al carica-batterie, mi viene prurito alla schiena e allora prendo la riga e mi gratto a 'mo di scimmia, guardo l'ora e mi accorgo che sta per iniziare il Doctor House e quindi prendo il telecomando e accendo la tele, intanto scrivo anche due cose su messenger aprendo il pc e riducendo di conseguenza la quantità di superficie disponibile per spargere oggetti, nella mia mente nel frattempo non riesco a ricordare che cavolo volesse dire Dante con una certa astrusa espressione perciò apro uno dei 3 libri, ma lì non me lo spiega bene, quindi ne apro un altro ma per farlo devo prima estrarlo dalla torre di Pisa (si è ricreata da sola, magicamente) e questo comporta un elevato rischio di crollo, tuttavia supero l'ostacolo e, avendo sudato 7 camicie (queste però le metto fuori a stendere), mi viene sete, indi per cui vado in cucina e torno con 2 bottigliette d'acqua, peccato che una non sia stata chiusa bene e azz! alcune goccie cadono sul tavolo, prendo i fazzoletti di carta per asciugare, intanto su messenger un mio amico mi ha mandato una canzone troppo bella, quindi mi serve la chiavetta USB perchè voglio portarla al lavoro e farla sentire alle altre, ma mi pizzicano anche le labbra, terribilmente. Cerco il Labello, disperata. Ma il mio occhio, ormai abituato a un tale scenario apocalittico, non teme nulla. E lo vede, proprio là, incastrato nello sportello richiudibile della stampante.

Chissà come ci è finito...

giovedì 10 gennaio 2008

C'è da andarne fieri / parte seconda

Bene. Dopo essermi fatta 2 ghigne sulle strambe chiavi di ricerca che portano altrettanto strambi visitatori su Spippolandia, è giunto il momento di fare la persona seria. O quantomeno di provarci. D'altra parte trattasi di un riconoscimento, anzi no, di ben 2 riconoscimenti che ho ricevuto in questi giorni. Stenterete a crederlo miei cari (io ho riletto le "nominations" più e più volte, per essere sicura di aver letto proprio il mio nome e non, che so, "pippa", "pappa", "papy"), ma 2 bloggers ritengono che la sottoscritta sia degna del Thinking Blogger Award.

Scroscio di applausi.
Petali di rosa stesi per terra al mio passaggio.
Gli autografi dopo, vi aspetto nel mio camerino (soprattutto se maschi e bòni).

Dunque, se ho capito bene, trattandosi di un meme, devo attenermi alle regole previste, ovvero:

1. Partecipare solo se si è stati nominati. - ma và, se Ghi8lino e Lele non mi avessero preceduta, avevo già in programma di auto-nominarmi (questione di auto-stima, capirete) -

2. Lasciare un link al post in inglese. - ettepareva che gli inglesi non ci mettevano lo zampino! Eccovelo qui, il vostro link -

3. Inserire nel post il logo del Thinking Blogger Award.- già fatto!-

4. Nominare i 5 fatidici bloggers che inducono attività cerebrale. -ahia, e 'mo chi nomino? Sono nuova della combriccola dei bloggers e finora non ho avuto tempo sufficiente per perdermi a leggere le caz...ehm, le pagine straordinarie dei vostri piccoli angoli di paradiso -
E' anche vero che una piccola idea me la sono fatta, quindi ecco i risultati del mio confessionale (e se avete già ricevuto la targhetta non montatatevi troppo la testa):

- Erikù, perchè è stata una delle primissime ad accogliere Spippy, perchè è una capricorna tosta come me e perchè quando leggo i suoi post mi sembra sempre di leggere qualcosa che avrei potuto benissimo scrivere io.

- Il mostriciattolo della frutta, perchè è sempre tenero con Spippy e perchè ci incontriamo spesso, dentro ad una mela, ad una pera, ad un chicco d'uva. E sgranocchiamo allegramente in compagnia.

- Il divano di Mario, perchè prima o poi mi ospiterà sui suoi morbidi cuscini e faremo brindisi a non finire. Io ci conto, eh.

- Desaparecida, perchè ogni volta che capito dalle sue parti vorrei fermarmi a leggere anche quello che non ha ancora scritto, tanto mi piace il modo che ha di buttare fuori le cose.

The end. E non perchè non sappia contare fino a 5, ma perchè se dovessi proseguire aggiungerei anche i 2 genii che mi hanno premiata, e quindi sforerei di una nomination.

E adesso scusate, ma la gloria mi attende.















(...in realtà vado a fare a botte con blogspot per capire come si fa ad aggiungere la lista dei commentatori più recenti nel template, arrrrrrgggggghhhhh !)

lunedì 7 gennaio 2008

C'è da andarne fieri.

Oggi qualcuno è capitato su Spippolandia.
Non importa chi sia questo qualcuno, importa come sia arrivato qui.

Ovvero digitando su Google la chiave di ricerca: IN CALORE.

Chissà che andava cercando, il viandante...

domenica 6 gennaio 2008

La mia prima volta

No, tranquilli, non ho intenzione di raccontarvi quella mia prima volta, bensì di condividere con voi un'altra prima volta. La prima volta che Spippy viene toccata (e fin qui, penserete, che differenza c'è?) da un meme. Grazie per la toccata, mostriciattolo ;) . A dire il vero Spippy aveva già ricevuto una simil proposta da Mario, al quale anzi chiedo scusa per non aver adempito al mio dovere. Ma quel primissimo meme riguardava il blog, la sua nascita, i suoi obiettivi e Spippolandia era - ed è - ancora un piccolo borghetto medioevale tutto stretto dentro le sue neonate mura. Insomma, non avrei saputo che rispondere, soprattutto quando mi si chiedeva di indicare un blogger che, a mio avviso, ha della stoffa. Le raccomandazioni vanno fatte per bene, capirete.

Ma bando alle ciance, ecco che mi tocca fare. Si tratta di un mememese (per vederlo cliccate qui ), quindi devo andare a vedere ( e tradurre, perchè è in inglese) quali caratteristiche affibia alle persone nate nel mese di Dicembre (quando Spippy ha fatto la sua gloriosa comparsa in questo mondo) e controllare se ci azzecca qualcosa con la sottoscritta.

Procedamus:

- LEALE E GENEROSA: Ve l'avevo mai detto che io adoro i meme? Forse no, bene ora lo sapete.

- SEXY: Beh..che dire.. sono proprio io!!!!!

- PATRIOTTICA: Se per patriottica intendiamo che quando gioca la nazionale italiana divento una specie di schizofrenica pazzoide, allora okay, W la patria. Ma del resto non sono attaccata al tricolore in modo maniacale. Mi piace il nostro Paese e ne vado fiera, ma niente di più.

- ATTIVA NEI GIOCHI E NELLE INTERAZIONI: Bisogna fare una distinzione importante. Di quali giochi e interazioni stiamo parlando? Perchè se parliamo di giochi in scatola, con le carte o giochi tipo nascondino, i 4 cantoni.. allora tanto attiva non lo sono. Nel senso che rimango sempre fregata, in un modo o nell'altro. Ma se per giochi intendiamo altri giochi, e per interazioni intendiamo quelle interazioni, beh, allora la passività è caratteristica che Spippy non conosce. Ih ih ih ih...

- IMPAZIENTE E HASTY (aspettate che prendo il dizionario e traduco)...ah sì, e FRETTOLOSA: E anche qui ci siamo. Sono molto impulsiva, voglio fare tutto e subito, finendo sempre col fare un gran casino e col dover ricominciare tutto daccapo.

- AMBIZIOSA: Lo ero molto di più tempo fa. Quando i sogni non si erano ancora trasformati in utopie.

- INFLUENTE NELL'ORGANIZZAZIONE: Sì sì, verissimo. Mi piace mettere il naso dappertutto, organizzare le cose nei minimi dettagli e non mi accontento di pianificare solo la mia vita. Fosse per me farei da segretaria al mondo intero.

- DIVERTENTE COMPAGNIA: L'ha detto il meme, non io. Modestamente, ovvio.

- AMA SOCIALIZZARE: Uh yeah.. d'altronde abbiamo appena detto che me la cavo benone nelle interazioni personali. La verità è che sono una gran timidona, ma se trovo chi fa al caso mio... balotta!!!

- AMA GLI ELOGI: E chi non li ama, di grazia?

- AMA RICEVERE ATTENZIONI: Vedi sopra.

- AMA ESSERE AMATA: Ah ma allora insisti?

- ONESTA E FEDELE: Diciamo che di marachelle ne ho fatte pure io. Sto meme cerca di descrivermi come una santa, ma io, ONESTAMENTE, vi dico che anche Spippy ha su una spalla l'angioletto buono e su quell'altra il diavoletto malefico. Ma crescendo spero di riuscire a farli convivere il più pacificamente possibile.

- NON PRETENDE TROPPO: Primo errore. Io pretendo molto, da tutto e da tutti. Ma non è un pretendere vero e proprio, più che altro un "aspettarsi" determinate cose. Insomma, mi costruisco mille castelli in aria e mille ideali. Che poi, puntualmente, crollano.

- LUNATICA: Ammazza, sto meme mi conosce bene.

- NON EGOISTA: Ammazza, sto meme mi spia.

- VA FIERA DI QUALCUNO: Se non mi dici di chi, come faccio a risponderti?

- ODIA LE RESTRIZIONI: In effetti quando un paio di pantaloni inizia ad andarmi stretto, vado giù di testa.

- AMA SCHERZARE: Spippy burlona, non si era ancora capito?

- BUON SENSO DELL'UMORISMO: Ma no dai, così mi metti in imbarazzo..tutti questi complimenti..

- LOGICA: Eri andato bene finora, ma quest'errore ti vale 10 punti in meno. Logica io. Puah. E' più logico affermare che Berlusconi è un gran politico, credimi, mio caro dolce meme.

Bene, e ora il lancio della maledizione: a Lele, Mat e Fritz, e a Silvio (non il Berlusca) l'onore di ricevere questo bel giochino. Non vogliatemene.

La vostra befanina Spippy.

sabato 5 gennaio 2008

Oggi mi sento così

L'unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente


venerdì 4 gennaio 2008

Se queste sono leggi

Kabul, settembre 1996.

"Il giorno successivo, Kabul fu invasa dai camioncini dei talebani. A Khair khana, a Shar-e-Nau, a Karteh Parwan, a Wazir Akbar Khan e a Taimani, Toyota rossi scorrazzavano per le strade, carichi di uomini barbuti in turbante nero. Su ogni pick-up, un altoparlante trasmetteva annunci a tutto volume, prima in farsi e poi in pashtu. Lo stesso messaggio risuonava dall'alto delle moschee e veniva trasmesso alla radio, che ora si chiamava La Voce della Sharia. Il comunicato era scritto anche su volantini che venivano lanciati per le strade. Mariam ne trovò uno in cortile.

Il nome del nostro watan è ora Emirato Islamico dell'Afghanistan. Queste sono le leggi che noi applicheremo e alle quali siete tenuti a obbedire.
Tutti i cittadini devono pregare cinque volte al giorno. Se durante l'ora dela preghiera verrete sorpresi in altre attività, sarete bastonati.
Tutti gli uomini devono portare la barba. La lunghezza prescritta è di almeno un palmo sotto il mento. Se non vi conformerete a questa disposizione, sarete bastonati.
Tutti i ragazzi devono portare il turbante. Gli scolari delle scuole elementari perteranno il turbante nero, quelli delle scuole superiori bianco. Tutti gli studenti devono indossare abiti islamici. Le camicie devono essere abbottonate sino al collo.
E' proibito cantare.
E' proibito danzare.
E' proibito giocare a carte, giocare a scacchi, giocare d'azzardo e far volare gli aquiloni.
E' proibito scrivere libri, guardare film e dipingere.
Se tenete in casa dei parrocchetti, sarete bastonati e i vostri uccelli verranno uccisi.
Se rubate, vi sarà tagliata la mano al polso. Se tornate a rubare vi sarà tagliato il piede.
Se non siete musulmani, non dovete praticare la vostra religione in luoghi dove potete essere visti da musulmani.
Se disubbidite, sarete bastonati e imprigionati. Se verrete sorpresi a convertire un musulmano alla vostra fede sarete giustiziati.
Donne, attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno.
Non è decoroso per una donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un mahram, un parente di sesso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa.
Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza.
Quando uscite, dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse.
Sono proibiti i cosmetici.
Sono proibiti i gioielli.
Non dovete indossare abiti attraenti.
Non dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare negli occhi gli uomini.
Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario sarete bastonate.
Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.
Alle ragazzè è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immediatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola verrà chiusa.
Alle donne è proibito lavorare.
Se vi renderete colpevoli di adulterio, verrete lapidate.
Ascoltate. Ascoltate con attenzione. Obbedite. Allah-u-akbar. "

Tratto da "Mille Splendidi Soli", di Khaled Hosseini.

martedì 1 gennaio 2008

Ciao 2007 !

Tornata a casa.
Mi accorgo di aver dato il benvenuto al 2008 senza aver prima salutato il 2007.

E allora ciao...

Ciao al 1° gennaio in Trentino, dopo un brindisi in un pub di Bolzano con il termometro che segnava parecchi gradi sotto lo zero.
Ciao agli esami dati, tra cui quello di storia moderna, che mi è costato studiate di ore ed ore, occhiaie allucinanti e uno sclero assurdo proprio quando si trattava di festeggiare il compleanno di babbo.
Ciao alle corse di metà mattina, lungo via degli Orti, conosciuta ormai palmo a palmo, o su in salita passando accanto alla Tosa.
Ciao alla vacanza al mare con Vale, a tutto il pesce che ho mangiato, ai marpioni che ci fermavano lungo la strada mentre eravamo sul pedalò, al ristorante sulla spiaggia, al corteggiamento dei camerieri, all'abbronzatura da urlo che sono riuscita a mettere su nel giro di pochi giorni.
Ciao al concerto di Vasco al Dallara di Bologna, ai salti mortali per avere i biglietti, alle 9 ore di attesa sotto il sole, ancora cocente, di settembre. Ciao alle sue canzoni cantate a squarciagola, ciao al suo ciao commosso a Massimo Riva.
Ciao al mio paesino di montagna, che ho rivisto dopo 2 anni, capendo quanto mi era mancato. Ciao ai suoi boschi, ai suoi prati, alle sue mucche, ai suoi rifugi. Ciao alle camminate lunghissime, ai porcini trovati e alla guardia forestale che ci inseguiva.
Ciao ai mercatini di Natale di San Marino, che quest'anno hanno "sostituito" quelli del Trentino, ma che comunque, pur non reggendo il confronto, mi hanno regalato una splendida giornata.
Ciao alle serate a casa di Rossa, per organizzare l'addio al nubilato di Elena (al quale poi non sono riuscita ad andare, causa "indisposizione intestinale", diciamo così..). E ciao al giorno del matrimonio di Elena ed Antonio, dal momento in cui io e le altre l'abbiamo vista tutta agghindata fino alla cena al ristorante, durante la quale dicono che mi sono ubriacata, ma io non ci credo mica..Ciao al male ai piedi per colpa dei centimetri di troppo dei tacchi. E ciao a tutte le emozioni di quel 3 giugno.
Ciao alle tante giornate al fiume, alla Montanara percorsa miriadi di volte (anche e soprattutto per raggiungere i cocktails di Dandy), alle quantità industriali di gelato alla frutta che hanno contribuito ad allietare certe serate estive.
Ciao al 19 novembre, quando anche mamma è andata in pensione e io ho iniziato a sentire più che mai ciò che ho sempre saputo. E cioè che la differenza d'età tra me e i miei è notevole. Ma ho anche iniziato a pensare che va bene così, che ce la posso fare.
Ciao agli ultimi giorni di agosto, quando è diventata ufficiale l'adozione a distanza di Joss.
Ciao alle mille risate in biblioteca, ai giorni di arterio, alle lacrime di gioia e non, alle preoccupazioni di sempre, alle paranoie più grandi di me.
Ciao a chi era con me nei vari momenti di questo neo-defunto 2007.
Ciao a tutte queste cose e a tante altre ancora dell'anno passato.
O, meglio, ARRIVEDERCI.