CLICK HERE FOR THOUSANDS OF FREE BLOGGER TEMPLATES »

giovedì 13 dicembre 2007

"Io che credevo alle favole e non capivo le logiche.."

Poi arriva il momento in cui ti rendi conto di un po' di cose tutte in una volta. Arriva il momento in cui decidi di prendere il libro e girare pagina. E per quanto tu sia consapevole che volerlo è solo metà dell'opera, riesci comunque a sentire quella briciola di ottimismo che ti spinge a crederci. A credere che tu, sì, proprio tu, l'eterna imparanoiata-schizzata-lunatica-insoddisfatta-sensibileallennesimapotenza, puoi prendere una decisione e,per una volta tanto, non abbandonarla alla prima difficoltà.

Arriva il momento in cui apri gli occhi e fuori è Natale, dappertutto è Natale. Ci sono luci, colori, addobbi. C'è la gente che corre alla spasmodica ricerca di regali da impacchettare, di sorprese da fare, di ricette da inventare. E ti ricordi com'era una volta il Natale per te, le sensazioni che ti dava, i brividi che ti riservava. Erano quelle emozioni i veri doni da trovare sotto l'albero. C'era la lettera a Babbo Natale, scritta in maniera precisa ed educata, infilata in una busta e spedita ad una non ben precisata "Via Dei Cieli". C'era il correre a letto dopo la messa di mezzanotte della vigilia, perchè altrimenti Babbo Natale non arriva se non dormi. C'era mettere un bicchiere di latte, un mandarino e qualche biscotto nel camino, per ringraziare la Befana del suo passaggio. C'era il biglietto che lei mi lasciava, con scritta incerta e tremolante, per ringraziarmi del pensiero. C'era correre nel lettone dei miei, la mattina del 25 dicembre e quella del 6 gennaio, per svegliarli e dir loro che ho sbirciato, i regali ci sono, e okay Gabri dorme, ma io non sto più nella pelle. C'era il precipitarsi dall'unica nonna ancora in buona salute, per trovare qualche pacchetto sotto il suo albero o nel pentolone in rame sotto al suo camino. C'era la cassetta del cartone animato di Walt Disney uscito quell'anno, regalo di routine ogni Natale, ma sempre apprezzatissimo. E così, quanti pomeriggi del 25 dicembre sul divano coi miei a guardare Cenerentola, Peter Pan, La Spada Nella Roccia ,Canto di Natale di Topolino, La Bella Addormentata Nel Bosco...

Datemi della mielosa, della sdolcinata, della bimba eternamente immersa nel mondo delle favole. Affibiatemeli tutti questi aggettivi, senza riserve. Perchè adesso è proprio così che voglio sentirmi. E' proprio quella spensieratezza che voglio risentire, fare ancora mia e non abbandonare mai più. Per girare pagina, sì, ma per ritrovare, dall'altra parte del foglio, quella me stessa che devo aver perso per la strada.

Raccontatemi che Babbo Natale esiste, è un signore anziano, con la barba lunga e bianca, che vive in Alaska (o Lettonia, va bene tutto..anche alla Hawaii, se preferite), in una casetta circondata dalla neve. Se ne sta davanti al caminetto acceso, a leggere le letterine dei bimbi e fuori le renne aspettano un suo comando per alzarsi in volo. Ditemi che non si è messo a dieta e che, per lui, il mese di dicembre è come per noi il mese di giugno: il mese della prova costume (e riteniamoci fortunati, che se noi abbiamo qualche rotolino in più, il bagno al mare possiamo farlo comunque. Immaginate invece se lui non dovesse passare dal camino, rischierebbe la cassa integrazione!).
Raccontatemi che la Befana non si è ancora decisa a rifarsi il guardaroba, affezionata com'è ai suoi 4 stracci vecchi e logori. E che non ne vuole nemmeno sapere di comprare un aspirapolvere, che magari, cavalcando quello invece della scopa, le si accorcerebbero i tempi del mestiere. A una certa età gli spifferi delle alte quote possono fare male.
Raccontatemi tutto quanto esiste di assurdo e surreale.

Per dirla con Vasco, voglio credere alle favole e non capire le logiche.

8 commenti:

Bk ha detto...

Babbo Natale contagia un pò tutti...
post dopo post...
Non c'è nulla di surreale nel credere nel Natale e nel suo Babbo...
Surreale è 300 persone che vivono nello stesso palazzo e non si conoscono...
Surreale è chi pensa che quello che la sua fabbrica scarica abusivamente in mare non se lo rimangia al ristorante in una cena a base di pesce da 200€...
Surreale è credere che nessuno possa aiutarti quando sei giù...

Credere nella magia e nel calore del natale è solo vita.

peppa ha detto...

e dire che io a babbo natale quest'anno ho pure chiesto gli arretrati.....ahahahahhaha....
:)

Erikù ha detto...

grande babbo natale...purtroppo non ci ho creduto per molto:i miei hanno un negozio e li vedevo preparare pacchi e pacchettini già ai primi di dicembre....me la sono data subito!
poi i mei genitori facevano confusione tra gesù bambino e babo natale e non si capiva che era ce portava i regali...

mario ha detto...

io beccai mio padre che metteva il pacchetto sotto l'albero di notte.....
mi ero nascosto guarda un pò dietro il divano!!!
le scuse che cercò di darmi furono ridicole.....
a me inristisce che pensiamo a babbo natale come il vecchio obeso della coca cola.....e non a santa claus(non so cm si scrive) quello vero col vestito verde simpatico....forza del marketing....
ma fanculo possiamo fare gli alternativi quanto vogliamo ma natale è bello e fanculo il marketing

peppa ha detto...

che tristezza...mi sa che io non ho mai creduto in babbo natale....ma uffa peròòòòòòò.....
sigh sob...

Lone Wolf ha detto...

Forse è questa la differenza tra esser ancora un po'bambini e voler (solamente)tornare ad esserlo.

La prima è una bella cosa..
La seconda è (solamente) un po' triste..

Avanti così.

Silvio Irio ha detto...

Non smettere mai di sognare...al di là di tutto Natale è sempre Natale!!!!

P.S. Ti invito a partecipare al sondaggio di questa settimana sul mio blog!!
A presto
Silvio

Baol ha detto...

Se trovi una ricetta per sentirsi di nuovo così, me la passi per favore? Non so perchè ma oggi ne avrei bisogno :S

Ciaoooo